La posizione dell’Italia sul conflitto in Ucraina è la solita: accodarsi alle decisioni “atlantiche” senza discussione parlamentare, senza alcun dibattito. Ma che razza di democrazia è quella italiana se nemmeno le scelte vitali vengono discusse?
La posizione dell’Italia è non avere posizione
La priorità dovrebbe essere quella di far cessare il conflitto il prima possibile, prima che cioè la guerra si allarghi e finisca per coinvolgere direttamente altri paesi, oltre che l’Ucraina e la Russia.
Riconoscere l’annessione della Crimea e la nascita delle due repubbliche del Donbass mi sembra una proposta ragionevole. Lo è anche stabilire che l’Ucraina divenga per statuto neutrale. Se volete, possiamo considerare tutto questo come il meno peggio.
Sicuramente lo è e può darsi che non sia entusiasmante. È in ogni caso la soluzione di gran lunga migliore di quella americana, che mira invece ad alimentare il conflitto con l’invio di armi.
Anche l’Italia si è accodata agli Usa senza discussione parlamentare, senza alcun dibattito. Ma che razza di democrazia è quella italiana se nemmeno le scelte vitali vengono discusse?

Draghi non ha avuto nemmeno la decenza di rivolgersi al paese per spiegare la posizione dell’Italia. Ma forse la verità è che il nostro paese non ha alcuna posizione, se non quella che si decide a Washington.
La stessa penosa involuzione dell’informazione, tramutatasi in piatta propaganda, nasconde il vuoto di potere in Italia.
Un vuoto che però è anche instupidimento.
Da diversi anni a questa parte gli americani hanno preso l’abitudine di far scoppiare le guerre facendole combattere agli altri. Ora non solo vogliono continuare con questa pratica, intendono anche scaricare tutte le cattive conseguenze alle colonie europee, Italia in primis.
Eppure non dovrebbe essere così difficile dire che la priorità per l’Ucraina come per l’Europa è la pace.
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