Questa guerra mondiale strisciante è un conflitto tra potenti, che decidono della vita di milioni di uomini e forse del pianeta e di tutti noi, per cui a fermarla devono essere i popoli.
Terza guerra mondiale? Fermarla ad ogni costo
Posto che le sanzioni hanno colpito soprattutto l’Occidente e non hanno portato al crollo dell’economia russa
Posto che di una destituzione di Putin non ha senso parlare
Posto che tutto quello che ci è stato detto per giustificare sanzioni e invio di armi si è rivelato – come prevedibile – un’immensa sciocchezza
Posto che ora si dice che la guerra deve continuare fino alla sconfitta della Russia e al suo smembramento, ne consegue che la logica evoluzione del conflitto non può che seguire tre stadi:
1) a breve una carneficina tra russi e ucraini, con molti soldati occidentali dislocati li come “mercenari”;
2) un ingresso nel conflitto della NATO, perché se le parole hanno un senso gli ucraini per quanto supportati non possono vincere la guerra e ad ogni aumento di aggressività Ucraina corrisponderà un incremento della risposta russa, per cui se si vuole vincere la guerra la NATO deve intervenire in prima persona e non per interposta persona usando gli ucraini;
3) il passaggio a una guerra nucleare, dapprima con l’uso di atomiche tattiche che farebbero dell’Ucraina una terra fumante e poi, se non sì rinsavisce, con atomiche di ben altra portata.
Per arrestare tutto questo sarebbe necessario un grande movimento per la pace, che chieda e imponga sicurezza per tutti, un nuovo ordine globale, multipolare e decentrato.
Purtroppo di questo movimento non vi è traccia, tranne le parole di Papa Francesco, che ha detto una cosa chiara:
Questa guerra è una guerra tra potenti, che decidono della vita di milioni di uomini e forse del pianeta e di tutti noi, per cui a fermarla devono essere i popoli, e anche la disobbedienza è giustificata.
Ma anche la sua voce non arriva, distorta dai media, che alzano o abbassano il volume e amplificano ciò che interessa al potere e ai potenti.
Lentamente forse si andrà nell’ordine delle tre possibilità prima enunciate. L’inverno può essere freddo ma anche molto caldo, e l’estensione della guerra è ormai nell’interesse di troppi attori.
Tenete conto che anche nel caso di una guerra nucleare nessun dei potenti morirebbe.
Come gli oligarchi ucraini si sono spostati in Inghilterra e in UE, salvando le loro lussuose auto, allo stesso modo gli oligarchi occidentali hanno la possibilità di trasferirsi in Africa, America del Sud e in altri posti in cui un’eventuale guerra nucleare non avrebbe effetti diretti (li avrebbe ovviamente, ma non quelli che avremmo noi).
E ovviamente neanche Putin e i suoi oligarchi pagherebbero le conseguenze di un conflitto devastante.
A essere in pericolo sono i popoli. Proprio per questo non è la politica a poter fermare questa follia, non è la stampa degli Agnelli che con la guerra fa affari d’oro.
Sono solo i popoli a poterlo fare.
Per adesso sembra siano però occupati anche loro a fare altro, tra apericena, vacanze e saldi imperdibili nei negozi.
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